Non si tratta più di semplice liposuzione. L’intervento chirurgico più noto per eliminare i cuscinetti e le adiposità si reinventa. E diventa un trattamento per rimodellare le forme (non solo aspirando!), uno stratagemma di forte impatto contro la cellulite, e infine uno strumento tanto versatile da essere adattato a ciascuna. Scopriamo le news…

Il miraggio sarebbe svegliarsi con una silhouette nuova, una pelle soda, un corpo sottile ma tonico e con una piena armonia di curve. In attesa della lampada di Aladino, la chirurgia estetica di ultima generazione si è messa all’ascolto dei desideri delle donne, ha approfondito collaudate tecniche chirurgiche, ne ha affinato le potenzialità, ridotto i rischi, migliorato le procedute e…ottenuto la versione più avanzata e soddisfacente!

Perché chiamarla liposcultura?

La riedizione dell’intervento più noto e diffuso per aspirare il grasso in eccesso esce nelle sale…operatorie con una novità anzitutto nel nome. Chiediamo il perché allo specialista in chirurgia plastica a Padova, il dottor Carlo Alberto Pallaoro, nella rosa dei più accreditati chirurghi a livello nazionale (e oltre): “La comune liposuzione è un’ormai collaudata valida tecnica volta alla rimozione, attraverso l’aspirazione, degli adipociti (le cellule di grasso) eccessivamente sviluppati. Ma chiunque può immaginare che, eliminando solamente il cuscinetto indesiderato, non si può certo avere la garanzia di un risultato apprezzabile. Il paragone con l’arte mi sembra azzeccato: se da un pezzo di legno voglio semplicemente scavare una porzione, mi affido al falegname. Ma se voglio ottenere una forma con la plasticità e la morbidezza tipica di un’opera d’arte, allora chiamerò uno scultore”. La differenza non starà quindi solo negli strumenti, ma soprattutto nella tecnica e nel potenziale creativo… “infatti – continua il chirurgo – gli strumenti per la liposcultura sono più evoluti rispetto alla vecchia liposuzione, e anche il concetto stesso di eliminare il grasso superfluo risulta superato. L’adipe non è da vedersi solo come un qualcosa che appesantisce la figura, dobbiamo ricordare che è anche ciò che regala morbidezza e sinuosità alle curve. Va perciò concepito come un alleato del chirurgo. Da combattere con decisione invece è la cellulite: un problema per il tessuto adiposo e un forte inestetismo”.

Facciamoci dunque guidare dallo specialista per scoprire nello specifico le caratteristiche del nuovo approccio chirurgico.

La visita preliminare con il chirurgo

L’incontro preliminare tra il chirurgo e la paziente è il momento determinante per la creazione di un rapporto di fiducia serio e professionale.

La prima valutazione del chirurgo riguarda il l’entità e la tipologia della dismorfia presentata. “I tessuti della paziente sono il materiale su cui si lavorerà. È chiaro che un’attenta analisi anatomica del quadro generale chiarisce le reali possibilità della chirurgia e offre un’idea del risultato concretizzabile”. Ma nello specifico per la liposcultura, quali valutazioni vengono fatte? “Fondamentale è la misurazione dell’elasticità dermica. Togliendo volume al corpo, infatti, la pelle deve essere sufficientemente elastica da adattarsi senza grinze e lassità. Se un tempo, in caso di cute già rilassata o scarsamente elastica, veniva sconsigliata la liposuzione o si prospettava l’idea di un lifting della zona per eliminare gli eccessi di pelle, oggi si può ricorrere a procedure più innovative. Il rassodamento cutaneo con la radiofrequenza consente di generare nuovo collagene necessario per una buona elasticità ed è ottimo per preparare la parte alla liposcultura e, dopo, per mantenere e perfezionare i risultati. L’alternativa poi al lifting tradizionale è la microchirurgia, che rassoda la zona senza le tipiche cicatrici”.

Ecco la liposcultura

La liposcultura quindi, a detta del dottor Pallaoro, è una commistione di diverse tecniche operatorie combinate in modo personalizzato e specifico per ogni paziente. Vediamo nel dettaglio le diverse procedure per eliminare gli eccessi adiposi. E’ questa la parte più massiccia di ogni intervento di liposcutura. Il chirurgo, prima dell’intervento, avrà deciso la quantità di cellule di grasso da eliminare e l’estensione della zona da trattare. Attraverso alcune piccole incisioni, viene inserita la cannula nel tessuto adiposo e, tramite l’aspiratore collegato, vengono rimossi i cuscinetti. “Le incisioni sono più ridotte rispetto ad un tempo, perché la dimensione delle cannule è inferiore e calibrata in base al tipo di tessuto adiposo”. Anche le tecniche liposuttive sono progredite: “la liposuzione – continua il chirurgo – viene eseguita con movimenti ampi e vigorosi, in modo da evitare dislivelli e avvallamenti e ridurre il numero delle incisioni necessarie, trattando così anche ampie zone”. L’aspirazione poi non viene svolta tutta al medesimo piano e profondità: “le cannule per l’aspirazione devono essere sapientemente dirette su diversi piani e l’azione aspiratrice sarà calibrata per ottenere il modellamento adeguato alla zona. Non dobbiamo dimenticare che questa fase non è solo di asportazione di una parte del pannicolo adiposo, ma è un modellamento armonico”.

…anche per riempire i volumi

Un aspetto che certamente non è mai stato considerato nel corso della liposuzione, intervento che per antonomasia toglie volume, è il suo opposto, riempire e modellare nuovi volumi. Nonostante ci possa essere un reale problema di cuscinetti evidenti, molto spesso, si nota (anche in persone magre) che ci sono zone che, al contrario, risultano come svuotate, con poco contenuto. Pensiamo alle tipiche forme brasiliane: il fondoschiena non è certo “grasso”, eppure è pieno e rotondo; spesso nelle donne caucasiche invece la zona può sembrare piatta e senza le tipiche curve che lo rendono sinuoso. “In questi casi – riprende lo specialista – la liposcultura va completata con il cosiddetto lipofilling, cioè l’iniezione mirata di una porzione dell’adipe prelevato nella precedente fase di liposuzione”. Una parte delle cellule vitali aspirate viene quindi purificata e innestata per creare la plasticità necessaria a creare la giusta armonia. Il successo di questa interessante fase chirurgica dipende in grande misura dall’esperienza del chirurgo che dovrà conoscere in modo approfondito i precisi punti di iniezione per far sì che il grasso inoculato resti vitale per un rimodellamento a lunga durata.

Come si fa l’anestesia?

Un aspetto fondamentale della liposcultura è la pratica anestetica. “Si è visto che non è necessaria la vecchia anestesia generale, che blocca il paziente in un ricovero forzato, con tutte le conseguenze fisiche e psicologiche che conosciamo”. Oggi la liposcultura viene realizzata in regime di day surgery, grazie all’impiego dell’anestesia peridurale accompagnata da sedazione, con una permanenza nella struttura ospedaliera di una sola giornata. In tal modo il recupero post operatorio avviene tra i comfort della propria abitazione e, aspetto più interessante, nel corso dell’intervento le funzioni vitali del paziente restano autonome.

Inoltre, specifica lo specialista, prima dell’intervento viene infiltrata una particolare soluzione che evita la dispersione eccessiva di liquidi nel corso delle pratiche di liposuzione. Ecco perciò che si potrà aspirare in sicurezza una maggior porzione di adipe.

Il postoperatorio

Dopo la sutura delle piccole incisioni, la parte viene fasciata con un bendaggio compressivo che verrà rimosso dopo una settimana. Gradualmente e con l’aiuto di un valido massaggio linfodrenante, i liquidi verranno riassorbiti e si potrà ammirare una silhouette completamente rinnovata. Dopo la liposcultura è bene seguire scrupolosamente le indicazioni del chirurgo: indossare la guaina contenitiva e praticare il ciclo di massaggio linfodrenante previsto.

Le normali attività potranno essere riprese in capo ad un paio di settimane. Il profilo di glutei e fianchi sarà più lineare, senza scarti e avvallamenti dati da inestetici accumuli, la superficie della pelle risulterà più omogenea e le forme acquisteranno nuova plasticità.