Aumentare il seno: Sì ma non troppo

Il desiderio delle donne di aumentare il proprio seno è una costante crescente nelle statistiche della chirurgia estetica mondiale. La procedura di mastoplastica additiva (questo è il nome dell’intervento per far crescere il seno) da ormai un ventennio è tra i tre interventi estetici più richiesti. La tecnica consiste nell’inserimento di una protesi mammaria in silicone in una tasca retro ghiandolare (e in certi casi retro muscolare). Grazie alla protesi si ottiene quindi il volume mammario desiderato, scegliendo anche il profilo e la forma del dispositivo.

Gli interventi salgono, le misure no!

La misura “desiderabile” del seno nel corso dei decenni cambia. Negli anni settanta le donne volevano avere il seno quasi inesistente. Quelle che invece avevano una misura importante, facevano di tutto per nasconderlo. Dieci anni dopo la situazione si è ribaltata, la misura desiderata era molto abbondante. Era considerato sensuale il seno di una misura superiore a quella che poteva essere “armonica”. Tra le attrici e VIP dell’epoca si potevano osservare seni xxl che venivano esibiti orgogliosamente. Era chiaro che si trattava di seni rifatti e questo – forse allora – rappresentava una sorta di status symbol.

Negli anni 2000 la misura richiesta era quella che poteva essere “naturale” in considerazione con il resto del corpo. Il numero di donne che si sottopone alla mastoplastica additiva continua a cresce senza sosta ma la consapevolezza della scelta è maggiore.

Negli ultimi tre anni si è verificato una riduzione del volume medio delle protesi impiegate. Le donne oggi scelgono – nella media – di aumentare il seno circa 15 % meno di qualche anno fa. L’immagine femminile è snella e dinamica; il seno conseguentemente è più “sportivo”.