SENO: CURVE DA FAVOLA CON LA TECNICA NO-SCAR
L’intervento per il seno ideale? Forme morbide, naturali, piene, senza cicatrici visibili, fattibile in un solo giorno di chirurgia. E naturalmente splendido.
Dire “mastoplastica additiva” è come dire genericamente “fiore” in una serra di svariati esemplari. Tra questi semplici “fiori” della chirurgia estetica volete sapere qual è la Rosa più preziosa? In altre parole, ecco l’intervento per il seno ideale, cioè che sia dalle forme morbide, naturali, piene, senza cicatrici visibili, fattibile in un solo giorno di chirurgia. E naturalmente splendido.
CHE COS’È LA MASTOPLASTICA ADDITIVA
Rimodella le proporzioni del seno intervenendo non solo sulle dimensioni ma anche sulla sua forma e plasticità. Con l’inserimento di una protesi (le migliori sono in silicone) é possibile infatti, oltre ottenere la taglia desiderata, riempire eventuali depressioni (causate magari da un dimagrimento o dalla gravidanza) e correggere le asimmetrie (la mastoplastica additiva si può eseguire anche su una sola mammella per riportarla allo stesso volume dell’altra).
ECCO LA TECNICA NO-SCAR
Esistono varie tecniche di intervento che prevedono l’inserimento della protesi in diversi punti come la piega sottomammaria o l’incavo ascellare. “La migliore posizione dell’incisione per evitare cicatrici evidenti – spiega il dottor Pallaoro – é comunque a livello periareolare. In questo caso gli esiti cicatriziali – millimetrici e comunque non visibili grazie all’applicazione del laser CO2 pulsato – vengono fatti corrispondere alla zona attorno al capezzolo, la cui pelle é già scura e disomogenea per natura. Praticata l’incisione, si provvederà alla creazione di una sacca all’interno della quale si adatterà la protesi. L’intervento si conclude con l’eventuale applicazione temporanea di un drenaggio, le suture e l’adeguato bendaggio.
Grazie alle nuove tecniche di incisione minimale e di sutura accurata, i segni dell’intervento sono minimi già a pochi giorni dalla chirurgia. E una volta normalizzati i tessuti, le brevi cicatrici sono davvero irrilevanti.
DOVE VANNO LE PROTESI
In genere viene preferita la posizione retroghiandolare, in cui la protesi si trova tra la ghiandola mammaria e il muscolo grande pettorale. Nel caso in cui la copertura cutanea e ghiandolare risultasse insufficiente, il posizionamento della protesi avviene dietro il muscolo grande pettorale.
RAPIDA RIPRESA POSTOPERATORIA
Con la tecnica adottata dallo staff del dottor Pallaoro, il ritorno al sociale é sensibilmente ridotto. Addirittura non è previsto ricovero ospedaliero: il ricorso all’anestesia locale e al laser ad anidride carbonica facilitano una pronta ripresa post-operatoria ed una visibilità minima delle cicatrici. “Durante la pratica anestesiologica accompagnata da sedazione, vengono somministrate particolari sostanze vasocostrittrici – approfondisce il chirurgo – queste sono in grado di ridurre al minimo il sanguinamento: un accorgimento a tutto beneficio della paziente”.