No, l’intervento serve a correggere anche altri tipi di inestetismi. Se l’ipotrofia mammaria (ovvero un seno poco sviluppato) è la prima motivazione che spinge le donne ad avvicinarsi a questo intervento, fra le problematiche che è possibile correggere ci sono lo svuotamento del seno (ptosi mammaria ghiandolare) dovuto ad un notevole dimagrimento o all’allattamento, un rilassamento della zona (ptosi mammaria cutanea) da attribuire all’età o a traumi della pelle, e l’asimmetria mammaria ovvero una marcata diversità nel volume dei due seni.
L’attenzione nel posizionamento della protesi è rivolta a non interferire con la ghiandola mammaria. Il diverso inserimento viene scelto dal chirurgo valutando le caratteristiche fisiche e fisiologiche della paziente. Le protesi possono essere sistemate in posizione retroghiandolare, retromuscolare e parzialmente retromuscolare. La scelta sul loro posizionamento viene valutata dal medico che terrà conto del tipo di tessuto dalla paziente e della proporzione dell’ingrandimento da effettuare.
Dopo aver considerato la soluzione migliore per la paziente il chirurgo potrà decidere di effettuare un’ incisione ascellare, sottomammaria o peri-areolare. La via d’accesso preferenziale presso la Pallaoro Medical Laser è quella peri-areolare. Tale scelta è dovuta alla ridotta visibilità della cicatrice che in questa sede tende a confondersi con il tessuto areolare.
La durata della mastoplastica additiva eseguita da un chirurgo estetico con esperienza e supportato da un’equipe dedicato non supera i 30 minuti. Questo è il tempo dell’atto chirurgico in sé al quale vanno aggiunti la preparazione e l’immediato postoperatorio con il bendaggio compressivo.
Assolutamnte no. La persona che si sottopone a mastoplastica additiva potrà fare rientro a casa già il giorno stesso, sarà necessario rimanere nella struttura circa 5-6 ore.
Il decorso post operatorio prevede che la paziente indossi un bendaggio elastico che comprime la parte interessata e che le siano applicati dei drenaggi che verranno tolti a 48 ore dall’intervento. Al passare del settimo giorno il bendaggio contenitivo verrà sostituito con una medicazione più leggera, ma con la stessa funzione di compressione del seno al fine di sostenere e accelerare i processi di guarigione mantenendo la zona il meno gonfia possibile. Intorno al 12-15 giorno non sarà più necessario utilizzare alcun bendaggio.
Le protesi mammarie non hanno una durata, una scadenza analoga a quella dei farmaci. L’utilizzo di materiali sempre più innovativi sicuramente influisce sulla durata delle protesi. Attualmente la casistica riporta tempi che possono variare dai 10 ai 20 anni.
Dipende dal tipo di protesi utilizzata, dalla sua grandezza e dal volume di riempimento. Quello che è importante sapere è che il peso specifico della protesi è molto simile a quello del tessuto mammario. Ciò vuol dire che 100 cc di protesi pesano grosso modo uguale a 100 cc di tessuto mammario.
Il dolore riferito dalle nostre pazienti dopo la procedura di mastoplastica additiva è minimo o addirittura assente. La paziente che si sottopone alla procedura non deve quindi attendersi di dover subire sensazioni dolorose. E’ normale invece la sensazione di tensione nella zona interessata. Ciò è dovuto alla presenza della protesi che provoca tensione cutanea.
Se la paziente dovesse sentire dolore acuto, ciò potrebbe essere causato da una complicazione come ad esempio l’infezione. La paziente è tenuta a contattare immediatamente il chirurgo estetico n caso di dolore.
Si, l’inserimento delle protesi non influisce con l’allattamento. Molte donne che si sono sottoposte a mastoplastica additiva hanno allattato i loro bambini senza alcun problema. E’ importante sottolineare che non tutte le donne – con o senza protesi – sono in grado di allattare in maniera adeguata per alimentare il neonato.
Il sole più che sulla protesi influisce sulla cicatrizzazione. L’esposizione diretta ai raggi solari o alle lampade ultraviolette scurendo la pelle mettono in evidenza le cicatrici. È consigliabile chiedere al chirurgo prima di esporsi ai raggi solari. In linea generale è necessario aspettare almeno due mesi e successivamente usare protezione solare molto alta.
Dopo la mastoplastica additiva è opportuno per un breve periodo limitare i movimenti, soprattutto quelli delle braccia che dovranno essere tenute vicino al corpo, con i gomiti stretti sui fianchi. La quotidianità potrà essere raggiunta ad una settimana dall’intervento, prestando tuttavia a non esagerare. La ripresa dell’attività sportiva potrà avvenite solo dopo aver ricevuto il benestare del chirurgo.
Questa domanda è diventata ad un certo punto una leggenda metropolitana. Comunque è bene sapere ed essere certi che le protesi mammarie non possono scoppiare per la pressione della cabina dell’aereo o quella dell’acqua quando si pratica attività subacquea. Si pensi al fatto che se la pressione in aereo fosse così alta da fare scoppiare le protesi al seno, probabilmente sarebbe fatale per le persone presenti. Ad esempio il bulbo oculare – che è molto meno resistente della protesi – scoppierebbe prima.
Si, è corretto. Sotto i 18 anni non è possibile sottoporsi a mastoplastica additiva. Lo ha deciso il governo italiano lo scorso 10 luglio, per contrastare l’abuso della chirurgia estetica da parte dei minori. Inoltre la stessa legge ha previsto l’istituzione del registro delle protesi mammarie per monitorare gli interventi al seno.