La correzione delle cicatrici
Ecco l’abc della correzione delle cicatrici
Abbiamo scovato per voi le metodiche più avanzate per trattare ed eliminare progressivamente i “ricordi” dalla nostra pelle. Grazie alle indicazioni di uno specialista in chirurgia plastica a Padova, il dottor Carlo Alberto Pallaoro, ideatore stesso di alcune procedure microchirurgiche, possiamo offrire una panoramica completa di quanto può offrire la chirurgia della bellezza per trattare le cicatrici.
Vediamo quali sono gli ultimi progressi che tecnologia e scienza mettono al servizio di una pelle senza tracce.
“Una ferita generalmente si considera “chiusa” dopo un mese circa dal suo evento – specifica il dottor Pallaoro – quando cioè il tessuto mancante stabilizza la sua rigenerazione. È questo il periodo in cui si forma la cicatrice, ma solo dopo oltre un anno la cicatrice mostrerà il suo aspetto definitivo, che non sarà uguale al tessuto circostante, perché non possiede tutti gli elementi del tessuto sano, primi tra tutti gli annessi cutanei, come i peli, e la melanina”.
Correggere le cicatrici anomale
Non sempre il processo di cicatrizzazione segue un decorso regolare. “Tutte le cicatrici, nella fase iniziale, hanno un aspetto rilevato rispetto al piano della pelle sana circostante, ma poi la situazione si normalizza – espone il chirurgo – in alcuni casi, invece, il tessuto cicatriziale diventa di consistenza dura e i margini danno prurito. Il cheloide, invece, è una condizione patologica di cicatrizzazione anomala simile alla cicatrice ipertrofica, ma più acuta. La rimozione di questo secondo caso è più difficile anche chirurgicamente, perché dipende da una predisposizione genetica. La correzione della cicatrice in questi casi potrebbe generare un nuovo esito cicatriziale con analoghe caratteristiche.”.
Le cicatrici antiestetiche
Anche se il processo di guarigione di una ferita ha avuto un decorso normale, non sempre i segni che ne risultano sono accettati in maniera serena. Tanto più che “cicatrice normale” non è sinonimo di “bella” cicatrice. Nel box abbiamo riassunto quali dismorfie può presentare una cicatrice normotrofica (sana e normale) e quali possono essere gli approcci chirurgici adatti.
Intervento chirurgico per la correzione delle cicatrici
La tecnica di correzione cicatrici da scegliere dipende dalle caratteristiche della cicatrice e da determinate condizioni del paziente.
COME SI PRESENTA UNA CICATRICE “NORMALE”:
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LA REVISIONE CHIRURGICA |
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Lineare.
Nella maggior parte dei casi questo tipo di cicatrice è dovuto ad interventi chirurgici. |
Mosaic Surgery
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Estesa.
Di solito si presentano così le cicatrici da trauma: i margini non sono ben definiti e l’esito cicatriziale occupa un’area più o meno vasta. |
Riduzione chirurgica e Mosaic Surgery
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Irregolare. I margini irregolari di una cicatrice dipendono sia dal tipo di trauma che l’ha provocata, sia dal tipo di sutura praticata.
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Riduzione chirurgica e allestimento di lembi lineari trattabili con la Mosaic Surgery
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Infossata.
L’esempio più noto è la cicatrice da acne, ma si presentano infossate anche tutte le cicatrici che sono state provocate da trauma con perdita di contenuto. |
Mosaic Surgery, filler, lipofilling, peeling laser
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Allargata.
In alcuni distretti corporei (ad esempio in prossimità delle giunture) la guarigione della ferita è più lenta perché la cute subisce la trazione del movimento che provoca un allargamento. |
Riduzione chirurgica, revisione dell’orientamento, Mosaic Surgery
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Lo scopo della chirurgia estetica per la correzione delle cicatrici
Rendere il segno meno evidente possibile è l’ovvio obbiettivo della chirurgia. “Per giungere a ciò – commenta il dottor Pallaoro – dobbiamo prima valutare la tipologia della cicatrice e, se risultasse troppo estesa e non lineare, si provvederà alla riduzione chirurgica per renderla trattabile in un secondo momento con la Mosaic Surgery.
Questo vale per tutte le cicatrici estese oltre i 5 mm di larghezza”.
Non bisogna dimenticare, poi, che l’ampiezza della cicatrice molto spesso è dovuta alla posizione, ovvero se si trova continuamente sollecitata dai movimenti del corpo, con il tempo la cicatrice aumenterà di dimensione. In questi casi la correzione verrà praticata studiano una nuova localizzazione della cicatrice, in modo tale che non subisca ulteriori trazioni, che, tra l’altro possono costituire un ostacolo alla normale motilità, visto che la pelle “tira” e provoca fastidio.
Inoltre spesso nelle ferite da trauma il processo di guarigione non è omogeneo, perciò ci possono essere punti in cui le tensioni sono differenti. La riduzione chirurgica delle cicatrici riporta una omogenea distribuzione della tensione.
Dopo aver valutato e pianificato lo schema d’azione a seconda della tipologia di cicatrice, il chirurgo agisce in anestesia locale accompagnata da sedazione. La prima fase è l’escissione e il rifacimento della cicatrice mediante il laser pulsato ad anidride carbonica. “Si cerca un nuovo orientamento della ferita perché non venga deteriorata dai movimenti – riassume il chirurgo – Il fine è allestire lembi sottili che in futuro possano essere trattati con la Mosaic Surgery” [vedi box Mosaic Surgery]
Oltre al tessuto cicatriziale, in alcuni casi la cicatrice presenta una dismorfia nei piani cutanei, cioè risulta infossata, o depressa: “Sarà allora opportuno valutare se intervenire colmando i vuoti di volume con riempitivi iniettabili, i cosiddetti Filler. Per zone estese, che hanno subito una perdita di contenuto adiposo, l’indicazione chirurgica più adatta è il lipofilling, ovvero l’iniezione di adipe prelevata dal paziente stesso in punti corporei nascosti”.