L’impiego delle protesi al seno è ormai diffuso dovunque. Il primo intervento di mastoplastica additiva è stato eseguito 57 anni fa impiantando protesi prodotte dalla Dow Corning Corporation. Da allora si sono susseguite innovazioni e miglioramenti che hanno reso questo richiestissimo intervento via via più sicuro e confortevole. Oggi vengono eseguiti milioni di interventi ogni anno con splendidi risultati e alta soddisfazione delle pazienti.
Come per ogni protesi impiantata nel corpo, anche per quella al seno è da considerarsi una certa usura nel tempo. Dopo una decina d’anni la probabilità di rotture aumenta e quindi l’eventuale sostituzione deve essere presa in considerazione. Le protesi mammarie quindi possono essere sostituite dopo un determinato numero d’anni perché usurate o rotte. Spesso però l’intervento chirurgico secondario è legato anche alla modifica morfologica avvenuta negli anni che ha reso l’impianto protesico non più adatto. Ad esempio una donna che si sottopone alla mastoplastica additiva a 30 anni e successivamente partorisce due figli con rispettivi allattamenti, è possibile che dopo 10/15 anni debba sostituire la protesi non più adatta al seno modificato dalgli eventi citati.
Quanti anni durano le protesi al seno?
Una protesi al seno dura mediamente 15 anni. Alcuni studi americano hanno verificato che dopo il decimo anno la circa un terzo delle donne richiede una procedura correttiva. Si verifica inoltre un incremento del rischio di rottura della protesi dovuta alla normale e progressiva usura. Ovviamente questi dati generali devono essere successivamente riconsiderati in relazione ai casi specifici.
Ma cosa succede se la protesi si rompe? Normalmente non succede alcunché. La protesi in silicone coeso (attualmente altamente coeso) non disperde il suo contenuto in quanto non fluido. Porzioni di silicone che dovessero fuoriuscire rimarranno comunque all’interno della capsula periprotesica che si forma sempre e naturalmente attorno alla protesi. Effettivamente la protesi si potrebbe rompere senza che la paziente si renda conto e tale condizioni potrebbe continuare per anni.
Come si sostituisce la protesi?
L’intervento di sostituzione della protesi al seno può essere semplice e quindi comportare solo l’espianto della protesi vecchia con revisione della tasca che la conteneva e successivo impianto di una nuova protesi. L’intervento può invece comportare anche una modificazione della struttura mammaria per correggere le modificazioni morfologiche avvenute durante gli anni trascorsi. E’ abbastanza probabile che la sostituzione della protesi dopo 15 anni richieda l’aumento del volume della protesi per colmare la tasca mammaria diventata maggiore in seguito al rilassamento cutaneo. Se il seno sarà eccessivamente rilassato potrà essere necessario un intervento di mastopessi per ridurre il tessuto cutaneo in eccesso.
Va inoltre considerato che le protesi subiscono evoluzioni di forma e caratteristiche fisiche e quindi la sostituzione dopo 15 anni non potrà essere impiegando protesi del tutto comparabili.